Una gran puzza di merda nell’aria, a Compraverde 2023 il reading di Wissal Houbabi

16 Maggio 2023

La prima giornata del Forum Compraverde 2023 ospiterà anche il reading di Wissal Houbabi performer, artista e scrittrice indipendente. Si tratta di uno spettacolo dedicato a Youns Boussettaoui, brutalmente ucciso a Voghera dall’assessore Adriatici. Questo testo parla di razzismo strutturale e sistemico, ci porta ad affrontare temi profondi come il razzismo, il privilegio e l’identità.

Se la vita valga o meno la pena, la disgrazia, l’oppressione. Se sia meglio sottomettersi camminando a testa china per non disturbare il mondo con la nostra volontà di esistere, o sia meglio ribellarsi, a costo di diventare mostruosità agli occhi del resto, e persino per sé stessi. Dover essere scarto e al contempo ingranaggio prezioso da incastrare in tubature di una fogna, affinché funzionino bene i cessi che stanno lassù, affinché qualcun* altr* si occupi della merda mentre al piano di sopra si spruzzano deodoranti d’ambiente per nascondere l’elemento più umano. Vivere il privilegio spesso nemmeno è palese tanto è assunto dalla bambagia occidentale, ma il decoro è proprio questo: una spruzzata di profumo chimico per nascondere un ambiente che puzza, in questa carcassa che chiamiamo Terra.

Wissal Houbabi, classe 94 nata a Khouribga, si muove su vari ambiti, dalla ricerca sul femminismo hip hop alla scrittura di racconti che esplorano la condizione della cultura diasporica. E’ una poeta performativa e in questo campo nuovo e sperimentale prova a rompere le maglie della linguistica e del linguaggio poetico, usa le parole come argilla interrogando il rapporto tra lingue e dialetti, tra suono e senso. Ha realizzato workshop, percorsi, progetti di poesia con varie istituzioni culturali e artistiche, tra le quali IUAV, Goethe Institut, Museo delle Civiltà, Mudec. Prossimamente inaugurerà due mostre poetiche che vedono al centro l’identità diasporica.

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La Commissione Europea ha pubblicato 90 domande frequenti (FAQ) per chiarire gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità delle aziende, con l’obiettivo di guidare le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, verso una maggiore trasparenza in materia di finanza sostenibile. La comunicazione n. 6792 affronta l’interpretazione di normative chiave, tra cui la direttiva 2013/34/UE e il regolamento (UE) n. 537/2014, con focus sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La CSRD impone nuove richieste di rendicontazione per grandi imprese, PMI quotate e gruppi internazionali, ma non riguarda la divulgazione volontaria di aziende non soggette agli obblighi.

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

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Silvano Falocco, in un’intervista a EconomiaCircolare.com, discute le sfide per una produzione culturale sostenibile, evidenziando le difficoltà nel conciliare aspetti culturali, ambientali ed economici. La programmazione culturale, secondo Falocco, dovrebbe avere una missione chiara e finanziamenti stabili, ma manca spesso una direzione politica precisa. La crescente difficoltà di reperire risorse finanziarie, insieme alla necessità di allinearle con criteri ambientali e sociali, complica la sostenibilità degli eventi culturali. Inoltre, la selezione di sponsor in linea con valori ecologici è resa ardua dalla scarsità di risorse e dalle divergenze tra cultura e politica. Leggi l’intervista…

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

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Cosa succederebbe se tutte le mense pubbliche e scolastiche in Europa dovessero rispettare criteri minimi obbligatori che riflettono la necessità di mantenere il nostro sistema alimentare entro i limiti del pianeta e a sostegno dell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Alcuni potrebbero opporsi a un aumento dei costi, ma come ormai sappiamo tutti, i costi delle pratiche non sostenibili relative a uno qualsiasi di questi aspetti sono di gran lunga superiori per la società e per i contribuenti. Quindi, perché comprare cibo a basso costo e poco salutare quando l’approvvigionamento alimentare pubblico offre un’ottima opportunità per affrontare tanti obiettivi di sostenibilità in un unico piatto?