Sustainability Monitor Report, il 13 aprile scopriamo come le grandi imprese partecipano alla transizione ecologica

8 Aprile 2022

Arriva mercoledì 13 aprile dalle 9.30 allo Spazio Europa a Roma la presentazione del Sustainability Monitor Report, il rapporto annuale sulla sostenibilità ambientale e sociale delle catene di fornitura delle principali grandi imprese italiane.  A promuovere il rapporto è la Buygreen Community, la rete delle grandi imprese partecipate pubbliche italiane – tra cui Eni, Invitalia, Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, Poste italiane e Terna – riunite per favorire la trasformazione dei processi di acquisto come strumento di transizione ecologica delle proprie attività, prodotti e servizi con l’importante patrocinio di Confindustria.

Alla presenza di diverse organizzazioni italiane ed europee, l’evento sarà l’occasione di una riflessione su come le imprese si siano evolute cambiando l’approccio alla tutela ambientale e alla responsabilità sociale, su come i requisiti di sostenibilità si possano diffondere dentro e fuori il perimetro aziendale andando a concentrarsi sull’intera catena del valore.

L’evento di presentazione del Sustainability Monitor Report 2021 è organizzato dalla Fondazione Ecosistemi in collaborazione con il Parlamento europeola DG Clima della Commissione europea e il sostegno della Fondazione Manlio Resta.

All’evento si può partecipare nel rispetto delle norme anti-Covid in materia di eventi pubblici. La presenza è subordinata al possesso del green pass.  Inoltre, sarà possibile seguire la diretta streaming sul sito e sui canali social della Fondazione Ecosistemi.

Partecipa all’evento, ISCRIVITI ORA!

Scarica il programma!

Social media

News

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

La Commissione Europea ha pubblicato 90 domande frequenti (FAQ) per chiarire gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità delle aziende, con l’obiettivo di guidare le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, verso una maggiore trasparenza in materia di finanza sostenibile. La comunicazione n. 6792 affronta l’interpretazione di normative chiave, tra cui la direttiva 2013/34/UE e il regolamento (UE) n. 537/2014, con focus sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La CSRD impone nuove richieste di rendicontazione per grandi imprese, PMI quotate e gruppi internazionali, ma non riguarda la divulgazione volontaria di aziende non soggette agli obblighi.

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

Silvano Falocco, in un’intervista a EconomiaCircolare.com, discute le sfide per una produzione culturale sostenibile, evidenziando le difficoltà nel conciliare aspetti culturali, ambientali ed economici. La programmazione culturale, secondo Falocco, dovrebbe avere una missione chiara e finanziamenti stabili, ma manca spesso una direzione politica precisa. La crescente difficoltà di reperire risorse finanziarie, insieme alla necessità di allinearle con criteri ambientali e sociali, complica la sostenibilità degli eventi culturali. Inoltre, la selezione di sponsor in linea con valori ecologici è resa ardua dalla scarsità di risorse e dalle divergenze tra cultura e politica. Leggi l’intervista…

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

Cosa succederebbe se tutte le mense pubbliche e scolastiche in Europa dovessero rispettare criteri minimi obbligatori che riflettono la necessità di mantenere il nostro sistema alimentare entro i limiti del pianeta e a sostegno dell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Alcuni potrebbero opporsi a un aumento dei costi, ma come ormai sappiamo tutti, i costi delle pratiche non sostenibili relative a uno qualsiasi di questi aspetti sono di gran lunga superiori per la società e per i contribuenti. Quindi, perché comprare cibo a basso costo e poco salutare quando l’approvvigionamento alimentare pubblico offre un’ottima opportunità per affrontare tanti obiettivi di sostenibilità in un unico piatto?