Se davvero si vuole uscire dagli slogan e dare alla parola Green sostanza e concretezza occorre concepire il contrasto ai cambiamenti climatici come pratica quotidiana negli usi e nelle abitudini anche alimentari. Una consapevolezza che ormai si è affermata a livello tanto locale quanto internazionale.
Dunque, scegliere ingredienti e modalità di approvvigionamento in modo consapevole, coniugare la qualità dei prodotti con la sostenibilità a livello ambientale, cambiare il proprio consolidato modo di stare a tavola sono tutti aspetti ineludibili.
Il Forum Compraverde Buygreen vuole stare nel dibattito e lo farà dedicando una sessione a questo tema, con particolare riferimento al ruolo che le Istituzioni possono avere, attivando il cambiamento a partire dalle mense scolastiche ed universitarie pubbliche.
Il giorno 17 ottobre se ne discuterà con gli approfondimenti di Davide Marino dell’Università RomaTre, Claudia Paltrinieri di Food Insider, Silvano Falocco della Fondazione Ecosistemi, Fabio Ciconte di Terra! e Marta Bonafoni, Consigliera Regionale del Lazio.
Esperienze virtuose in giro per il Paese hanno già mostrato l’impatto positivo che possono avere la scelta dell’uso di stoviglie lavabili, l’uso di acqua di rete e i prodotti a filiera corta, determinando una riduzione di CO2 molto significativa: dati Ispra indicano che filiere corte-biologiche-locali riducono gli sprechi pre-consumo al 5% contro il 40% dei sistemi industriali; chi si rifornisce solo in reti alternative spreca un decimo di chi usa solo canali convenzionali; i sistemi di agricoltura supportata da comunità (CSA) riducono gli sprechi al 7% contro il 55% dei sistemi di grande distribuzione.
Appalti pubblici e buone pratiche possono essere la chiave per agire sui criteri migliorativi con la scommessa di scardinare un sistema consolidato, praticare un nuovo modello, introdurre questa filosofia, magari anche nel mondo della ristorazione professionale, dei ristoranti e delle mense aziendali.
“Il percorso intrapreso è ormai avanzato- ha spiegato Silvano Falocco, direttore della Fondazione Ecosistemi, secondo il quale: – non sarà possibile tornare indietro, quella imboccata è la strada obbligata perché affonda il nuovo modello sulla consapevolezza e sul rispetto di quello che ci circonda. Ne discuteremo al Forum perché ora occorre solo fare sistema e dare corpo e gambe ad una rivoluzione.”