Roberto Cingolani e la sfida per la transizione ecologica

17 Febbraio 2021

Roberto Cingolani,  ministro del neonato Ministero per la Transizione ecologica, sarà un pivot dell’azione politica del nuovo esecutivo, nell’ambito del Comitato Interministeriale per il coordinamento delle attività concernenti la transizione ecologica. Dovrà dare sostanza alle parole di Mario Draghi, per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo – riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e neutralità carbonica al 2050 –  orientare alla sostenibilità l’azione concreta, appalti pubblici e investimenti in primo luogo, della Pubblica Amministrazione e il sistema finanziario, per scoraggiare gli investimenti in attività in-sostenibili.

Oltre 200 miliardi di euro che dovremo conquistarci presentando entro aprile il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ai temi dello sviluppo sostenibile dovrà destinare il 37% degli oltre 200 miliardi a disposizione dell’Italia a misure contro il cambiamento climatico. Una proposta chiara e convincente, fatta di progetti credibili e di riforme, misure che diano allo sviluppo sostenibile e alla conversione ecologica dell’economia un ruolo centrale, non più rinviabile.

Un’impresa ardua, epocale, che necessita di uno sguardo di lungo periodo ed europeo e che sarà possibile solo con l’impegno, la determinazione e una visione comune di cittadinanza planetaria.

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CSRD: in vigore dal 25 settembre 2024 le nuove disposizioni per la rendicontazione di sostenibilità

CSRD: in vigore dal 25 settembre 2024 le nuove disposizioni per la rendicontazione di sostenibilità

Il passo più importante all’interno del panorama della rendicontazione ESG europea è stato finalmente compiuto. Dal 25 settembre 2024 è entrato ufficialmente in vigore il decreto di recepimento italiano, D.Lgs. 2024/125 (pubblicato sulla GU n. 212 del 10 settembre 2024) che attua la Direttiva 2022/2464/UE (nota come Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD), relativamente alla rendicontazione societaria di sostenibilità. Ma a chi dovrebbero interessare le nuove regole e da quando verranno applicate?

Sport e ambiente, in Italia partire dalla progettazione di stadi ecosostenibili

Sport e ambiente, in Italia partire dalla progettazione di stadi ecosostenibili

Uno stadio di calcio della massima serie può consumare fino a 8 milioni di chilowattora di elettricità e fino a 100mila metri cubi di acqua. Inoltre, genera fino a 6,81 chili di rifiuti per spettatore, per un totale di circa 750 mila tonnellate di rifiuti a fine stagione. Questa la fotografia scattata durante l’ultima edizione del Forum Compraverde Buygreen dove non sono mancate le proposte e le buone pratiche in corso per uno sport sempre più sostenibile. A partire, appunto dalla progettazione degli stadi ecosostenibili fino alla realizzazione degli eventi a basso impatto ambientale.

Parigi 2024 tra strategie per il clima e greenwashing, cosa sappiamo finora sulla sostenibilità delle Olimpiadi

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Nessun gioco olimpico può essere veramente compatibile con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi a meno che le sue operazioni complessive non vengano riformate in modo radicale. Lo conferma uno studio sulla strategia per il clima delle Olimpiadi di Parigi realizzato da Carbon Market Watch, un’organizzazione di ricerca non profit e dall’associazione francese Éclaircies. I dati ufficiali e completi sulle emissioni saranno diffusi in autunno, ma lo studio riporta già alcuni meriti e altri aspetti insoddisfacenti.