Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale (n. 90 del 4 aprile 2020) i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) relativi a due settori economicamente molto importanti, ovvero il verde pubblico e la ristorazione collettiva. L’aggiornamento dei CAM ha lo scopo di raggiungere gli obiettivi ambientali definiti nell’ambito del “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione”.
I CAM, obbligatori per legge in tutti gli appalti pubblici, sono fondamentali per lo sviluppo economico orientato verso la sostenibilità. Si tratta di requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenendo conto della disponibilità di mercato.
Decreto verde pubblico
Il Ministero dell’Ambiente ha revisionato i CAM per l’affidamento dei seguenti servizi e forniture:
- progettazione di una nuova area verde o di riqualificazione di un’area già esistente;
- gestione e manutenzione del verde pubblico;
- fornitura di prodotti per la gestione del verde pubblico (materiale florovivaistico, prodotti fertilizzanti e impianti per l’irrigazione).
Il documento aggiorna, quindi, le norme per lo sviluppo sostenibile degli appalti verdi; in particolare, ha l’obiettivo di incrementare e valorizzare il patrimonio del verde pubblico, in considerazione dei noti ed importanti benefici sulla salute umana e sull’ambiente. Pur non contemplando tutte le diverse attività che possono essere oggetto delle gare d’appalto relative al verde pubblico, il decreto dà indicazioni circa quelle principali che devono essere svolte per la sua gestione, in tutte le tipologie di gare di appalto, anche in quelle che riguardano solo l’affidamento di singoli servizi.
I CAM oggetto di revisione, oltre agli obiettivi specifici, perseguono gli obiettivi ambientali strategici definiti nel Piano quali l’efficienza e risparmio nell’uso delle risorse, la riduzione dell’uso di sostanze pericolose e la riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti. La revisione dei CAM consente di affrontare la tematica della gestione del verde pubblico in un’ottica di strategia di medio-lungo periodo, attraverso nuovi strumenti. Tra questi il censimento delle vegetazioni locali che sarà obbligatorio sin da subito per i Comuni superiori ai 25000 abitanti e, a partire dal 2021, per i Comuni superiori ai 15.000 abitanti.
Il decreto favorisce i processi di economia circolare attraverso la promozione del compostaggio, l’impiego di sistemi che garantiscano l’efficienza degli impianti di irrigazione, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile per il riscaldamento delle serre e l’incentivo alla produzione biologica.
Inoltre, il Ministero dell’Ambiente ha varato il corso di formazione specialistica a distanza (FAD) sugli acquisti verdi per la pubblica amministrazione. Attraverso la formazione a distanza il corso fornirà ai funzionari pubblici gli strumenti per applicare i CAM per gli acquisti verdi delle PA, anche in smart working.
Decreto ristorazione collettiva
E’ stato, inoltre, anche pubblicato il decreto che revisiona i CAM per l’affidamento del servizio di ristorazione collettiva e per la fornitura di derrate alimentari. Il documento reca alcune indicazioni alle stazioni appaltanti per rafforzarne l’efficacia sotto il profilo ambientale per il servizio di ristorazione collettiva e le derrate alimentari.
In particolare, il servizio di ristorazione collettiva è articolato con riferimento ai 3 settori:
- ristorazione scolastica (asili nido, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado);
- ristorazione per gli uffici, le università e le caserme;
- ristorazione per le strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive.
L’obiettivo è quello di affrontare diversi aspetti ambientali lungo il ciclo di vita dei servizi di ristorazione collettiva: dalla produzione delle derrate, alla loro distribuzione, al loro confezionamento, alla preparazione dei pasti, allo smaltimento dei rifiuti generati, proponendo soluzioni migliorative dal punto di vista ambientale lungo tutto il processo.
Tra le principali novità segnaliamo:
- distinzione chiara tra settori fra loro simili ma con necessità diverse, come scuole, uffici od ospedali;
- maggiore attenzione al valore del cibo e introduzione di strumenti per prevenire lo spreco di cibo;
- sostegno alla filiera agroalimentare italiana, con particolare attenzione alle produzioni locali, a chilometri zero, al biologico, fino ai prodotti ittici.