Il “Piano nazionale di ripresa e resilienza” mette al centro i temi dello sviluppo sostenibile destinando la parte più consistente dei finanziamenti: 74,3 miliardi di euro, il 37% dei 196 totali. Sono i primi numeri del piano meglio conosciuto come Recovery Plan, che l’Italia si prepara a presentare all’Europa per accedere ai fondi del piano Next Generation Eu. Si tratta per ora solo di una bozza, quindi, soggetta a variazioni e modifiche, ma dalla quale emergono già con chiarezza le direttrici principali lungo le quali si svilupperà la proposta del governo. Una proposta che mette al centro i temi dello sviluppo sostenibile ai quali viene destinata la parte più consistente dei finanziamenti, pari al 37% del totale, così come richiesto dall’Ue.
“La modernizzazione dell’economia comporta il completo abbandono di paradigmi produttivi ormai superati – scrive il premier Giuseppe Conte nella sua introduzione – Per realizzare la transizione verso un’economia rispettosa dell’ambiente innanzitutto proseguiremo sulla strada indicata dal PNIEC e dagli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo e dell’agenda 2030. Il piano prevede interventi per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica degli immobili, a partire da scuole e ospedali. Saranno promosse nuove forme di mobilità locale sostenibile e le grandi opere di completamento dei collegamenti ferroviari del Paese. Il PNRR ha azioni specifiche anche per migliorare la qualità dell’aria nei centri urbani, favorire l’economia circolare, mitigare i rischi di dissesto idrogeologico e ripulire le acque interne e marine. Questi interventi saranno anche un investimento nella “bellezza” del nostro Paese, nei suoi borghi, nei suoi edifici storici, nelle aree verdi urbane e nella salvaguardia del territorio e delle foreste”.
Nel dettaglio, delle sei missioni principali che costituiscono il piano, la missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” raccoglie circa 74 dei 196 miliardi totali, distribuiti su 13 progetti attraverso i quali, si legge, l’Italia “intensifica il proprio impegno per far fronte ai nuovi e più ambiziosi obiettivi europei fissati dallo European Green Deal, con un target di riduzione delle emissioni pari al 55% entro il 2030“. La missione si concretizza in 4 linee d’azione: Impresa verde ed economia circolare (6,3 mld), Transizione energetica e mobilità locale sostenibile (18,5 mld), Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (40,1 mld), Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica (9,4 mld). Le azioni di investimento saranno accompagnate da alcune specifiche riforme volte…..leggi di più.