«Costruire un’economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda». È con queste parole che Papa Francesco si rivolse ai giovani di tutto il mondo il 1° Maggio 2019. In risposta a quell’appello è stato organizzato “The Economy of Francesco”, dal 19 al 21 novembre scorsi, ad Assisi e in 120 Paesi del mondo. E in risposta a quello stesso invito è nato il documento “Verso l’Economia di Francesco. Ma io cosa posso fare?” che, tra le sue pagine, parla anche di” Approvvigionamento Verde”, di criteri ambientali e sociali negli appalti per favorire le imprese di economia sociale e solidale e conferire un vantaggio alle strutture che operano sulla base di norme etiche e sostenibili.
Il documento è frutto di un lavoro collettivo, che ha preso avvio il 21 febbraio scorso ad Assisi presso il Sacro Convento di San Francesco, con la partecipazione di lavoratori, studenti, ricercatori, sindaci e assessori, responsabili di governo, religiosi, economisti, dirigenti di istituzioni, organizzazioni e associazioni, imprenditori, banchieri e volontari. “Verso l’Economia di Francesco. Ma io cosa posso fare?”, redatto da Jean Fabre, membro della Task Force dell’Onu per l’Economia Sociale e Solidale, mette in luce esperienze concrete vissute nei cinque continenti dalle quali si può imparare e trarre ispirazione.
A pagina 38, il documento sottolinea l’importanza del Green Public Procurement e degli acquisti verdi e sostenibili, con criteri ambientali, sociali ed etici:
Appalti e subappalti. Gli enti locali possono dare sostegno diretto all’economia sociale e solidale contrattando servizi dalle imprese dell’economia sociale e solidale e attraverso pratiche di approvvigionamento. Abbiamo visto l’esempio dell’affidamento in appalto a una cooperativa di donne della raccolta rifiuti della città di Bamako in Mali, ma ciò può essere fatto in varie forme. Ad esempio, quando il Comune prevede un ricevimento per un evento, l’amministrazione municipale può scegliere di affidare l’incarico ad una cooperativa di “ritorno all’impiego” specializzata nel fornire servizi di ristorazione. Sempre più città introducono criteri sociali, ambientali ed etici nelle loro regole di appalto/approvvigionamento che favoriscono le imprese di economia sociale e solidale e conferiscono un vantaggio alle strutture che operano sulla base di norme etiche e sostenibili.
Politiche di approvvigionamento. Laddove la legislazione nazionale lo permette, i comuni possono introdurre nelle gare d’appalto per l’approvvigionamento di beni e servizi dei criteri che offrono vantaggi a compagnie che hanno obiettivi sociali e ambientali specifici (imprese sociali, mobilità, etc) e che funzionano sulla base di regole e principi manageriali etici forti (cooperative, etc). Ciò può essere una regola generale che si applica a tutti i servizi e beni che il Comune compra o applicarsi solo in circostanze specifiche. In ogni caso, è importante adottare formalmente delle regole di” Approvvigionamento Verde” vale a dire che nessun acquisto deve avere un impatto negativo sull’ambiente.
Il documento assegna a tutti un ruolo chiave, da “attori economici” – nel riprogettare il modo in cui viviamo, produciamo, scambiamo e consumiamo – come individui, imprenditori, amministratori, o responsabili politici a qualunque livello. E’ stato promosso e coordinato dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, dai Francescani del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi, dalla Fondazione Finanza Etica e dalla Tavola della Pace in collaborazione con la Task Force dell’Onu per l’Economia Sociale e Solidale e l’International Labour Organization (ILO).
Tuttora è un invito alla riflessione, alla creatività e alla collaborazione. È stato concepito come l’inizio di un brainstorming che pur coinvolgendo già molte persone, organizzazioni e istituzioni diventerà ancora più esteso e coinvolgente. Per rispondere ai gravi problemi legati all’economia, resi ancora più gravi dalla pandemia di Covid-19 che sta aumentando le disuguaglianze sociali, occorrono buone idee e capire come metterle in pratica in modo che ciascuno possa realizzarle ovunque sia necessario.
Idee, proposte e riflessioni possono essere inviate al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani.
info@entilocalipace.it – www.cittaperlapace.it