La seconda vita della plastica per città più sostenibili

Una realtà che studia e sviluppa soluzioni per trasformare gli scarti e i rifiuti plastici in nuovi prodotti e realizza oggetti, parchi gioco, manufatti e arredi urbani utilizzando plastica riciclata proveniente dalla raccolta differenziata. È il caso di Idea Plast, un’impresa che affianca le amministrazioni comunali e le aziende che vogliono sposare il proprio business alla sostenibilità, con particolare attenzione all’utilizzo di plastica in seconda vita, limitando l’impatto delle proprie attività sul territorio e sulla comunità che lo abita.

L’azienda ha fatto propria la filosofia delle cinque R: Riduzione, Recupero, Riciclo, Riutilizzo e Ricerca.

“Trasformare qualcosa che abbiamo scartato in un qualcosa di nuovo e riutilizzabile rappresenta un messaggio di forte impatto sociale, perché ci fa capire come una corretta gestione dell’intera filiera – dalla produzione al recupero fino al riutilizzo, possa trasformare la plastica da rifiuto in risorsa e aiutare le amministrazioni a rendere più sostenibili le nostre città”, sottolinea Alessandro Trentini, fondatore e direttore tecnico di Idea Plast.

La sostenibilità delle città è stata al centro anche delle ultime due iniziative realizzate da Idea Plast.  La prima, la donazione al Comune di Brescia, insieme a Legambiente, della nuova area giochi del “Parco Alpini di terra bresciana”, realizzata in plastica riciclata e donata alla città di Brescia per essersi distinta come Buona Pratica nell’ambito di Ecosistema Urbano 2019 con il progetto Oltre la Strada. La seconda ha interessato invece la città di Arona, dove a settembre si sono conclusi i lavori di riqualificazione del lungolago, dove e vecchie panchine sono state sostituite con 40 nuovi esemplari in plastica riciclata, mentre un ponte pedonale, anch’esso in plastica riciclata, è stato posizionato in Largo Alpini d’Italia.

Nella realizzazione delle panchine è stata mantenuta la struttura originaria, che è stata riverniciata, mentre le vecchie stecche in legno sono state sostituite con quelle nuove in plastica riciclata proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Il quantitativo di plastica utilizzato per la realizzazione delle 40 panchine è pari a oltre 130 mila vasetti di yogurt, che diventano oltre 250 mila se aggiungiamo quello utilizzato per la realizzazione del ponte (pari a circa 120 mila vasetti). L’utilizzo di plastica riciclata ha consentito inoltre di risparmiare oltre 2 tonnellate di CO2.

Social media

News

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

La Commissione Europea ha pubblicato 90 domande frequenti (FAQ) per chiarire gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità delle aziende, con l’obiettivo di guidare le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, verso una maggiore trasparenza in materia di finanza sostenibile. La comunicazione n. 6792 affronta l’interpretazione di normative chiave, tra cui la direttiva 2013/34/UE e il regolamento (UE) n. 537/2014, con focus sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La CSRD impone nuove richieste di rendicontazione per grandi imprese, PMI quotate e gruppi internazionali, ma non riguarda la divulgazione volontaria di aziende non soggette agli obblighi.

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

Silvano Falocco, in un’intervista a EconomiaCircolare.com, discute le sfide per una produzione culturale sostenibile, evidenziando le difficoltà nel conciliare aspetti culturali, ambientali ed economici. La programmazione culturale, secondo Falocco, dovrebbe avere una missione chiara e finanziamenti stabili, ma manca spesso una direzione politica precisa. La crescente difficoltà di reperire risorse finanziarie, insieme alla necessità di allinearle con criteri ambientali e sociali, complica la sostenibilità degli eventi culturali. Inoltre, la selezione di sponsor in linea con valori ecologici è resa ardua dalla scarsità di risorse e dalle divergenze tra cultura e politica. Leggi l’intervista…

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

Cosa succederebbe se tutte le mense pubbliche e scolastiche in Europa dovessero rispettare criteri minimi obbligatori che riflettono la necessità di mantenere il nostro sistema alimentare entro i limiti del pianeta e a sostegno dell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Alcuni potrebbero opporsi a un aumento dei costi, ma come ormai sappiamo tutti, i costi delle pratiche non sostenibili relative a uno qualsiasi di questi aspetti sono di gran lunga superiori per la società e per i contribuenti. Quindi, perché comprare cibo a basso costo e poco salutare quando l’approvvigionamento alimentare pubblico offre un’ottima opportunità per affrontare tanti obiettivi di sostenibilità in un unico piatto?