Clima, conto alla rovescia per il primo ‘Global Strike For Future’

5 Marzo 2019

Venerdì 15 marzo si scende in tutte le piazze del mondo con il ‘Global Strike For Future‘, lo sciopero globale per difendere il clima e il futuro del Pianeta. 3 anni dopo la firma dell’Accordo di Parigi gli impegni presi devono ancora trasformarsi in azioni. Sono sempre più numerosi i cittadini che vogliono aria più pulita, meno plastica negli oceani, più energia da fonti rinnovabili, un futuro sostenibile per i bambini, in breve più risolutezza politica per il clima. 

Le strategie coordinate tra i diversi Paesi sono necessarie poiché rimangono solo una decina di anni, per agire contro i danni dovuti al cambiamento climatico, un tempo davvero limitato. L’obiettivo dello sciopero globale per il futuro è quello di risvegliare gli animi e far mettere in primo piano nelle agende di governi nazionali e istituzioni internazionali, di realtà comunali e imprenditoriali, di sindacati e forze politiche, l’emergenza climatica. L’iniziativa fa parte dei #Fridaysforfuture, la mobilitazione nata dalla protesta pacifica di Greta Thunberg, la studentessa svedese che dallo scorso 20 agosto ha avviato una protesta presentandosi ogni venerdì mattina davanti al Parlamento di Stoccolma per protestare contro lo scarso impegno della politica sui cambiamenti climatici.

#Fridaysforfuture ha contagiato da qualche settimana diverse città italiane. Il primo febbraio si sono svolti numerosi sit-in in città quali Bologna, Brescia, Genova, Milano, Modena Roma, Taranto, Torino, Venezia, solo per citarne alcune. Nella capitale il raduno di studenti e non solo è avvenuto davanti alla sede della Camera dei deputati. La manifestazione pacifica di venerdì 15 marzo è aperta a tutti, ma vede già l’adesione massiva degli studenti, consapevoli di far parte della prima generazione a vivere sulla loro pelle gli effetti del riscaldamento globale e di essere forse l’ultima a poter fare qualcosa di concreto per salvare il futuro del Pianeta.

Come e dove partecipare? Clicca qui!
Per informazioni e approfondimenti:
www.fridaysforfuture.it
https://fridaysforfuture.org/

Social media

News

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

La Commissione Europea ha pubblicato 90 domande frequenti (FAQ) per chiarire gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità delle aziende, con l’obiettivo di guidare le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, verso una maggiore trasparenza in materia di finanza sostenibile. La comunicazione n. 6792 affronta l’interpretazione di normative chiave, tra cui la direttiva 2013/34/UE e il regolamento (UE) n. 537/2014, con focus sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La CSRD impone nuove richieste di rendicontazione per grandi imprese, PMI quotate e gruppi internazionali, ma non riguarda la divulgazione volontaria di aziende non soggette agli obblighi.

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

Silvano Falocco, in un’intervista a EconomiaCircolare.com, discute le sfide per una produzione culturale sostenibile, evidenziando le difficoltà nel conciliare aspetti culturali, ambientali ed economici. La programmazione culturale, secondo Falocco, dovrebbe avere una missione chiara e finanziamenti stabili, ma manca spesso una direzione politica precisa. La crescente difficoltà di reperire risorse finanziarie, insieme alla necessità di allinearle con criteri ambientali e sociali, complica la sostenibilità degli eventi culturali. Inoltre, la selezione di sponsor in linea con valori ecologici è resa ardua dalla scarsità di risorse e dalle divergenze tra cultura e politica. Leggi l’intervista…

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

Cosa succederebbe se tutte le mense pubbliche e scolastiche in Europa dovessero rispettare criteri minimi obbligatori che riflettono la necessità di mantenere il nostro sistema alimentare entro i limiti del pianeta e a sostegno dell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Alcuni potrebbero opporsi a un aumento dei costi, ma come ormai sappiamo tutti, i costi delle pratiche non sostenibili relative a uno qualsiasi di questi aspetti sono di gran lunga superiori per la società e per i contribuenti. Quindi, perché comprare cibo a basso costo e poco salutare quando l’approvvigionamento alimentare pubblico offre un’ottima opportunità per affrontare tanti obiettivi di sostenibilità in un unico piatto?