Lettera alla Commissione UE: oltre 15 organizzazioni europee chiedono acquisti alimentari sostenibili

18 Gennaio 2024

Gli appalti alimentari sostenibili, come dimostrano innumerevoli studi e buone pratiche in tutta Europa, sono un meccanismo efficace per promuovere diete sane, combattere la malnutrizione e l’insicurezza alimentare, promuovere la domanda di prodotti equi e biologici e sostenere i piccoli agricoltori. Il tutto mantenendo i costi stabili.

Una transizione verso diete più sostenibili, più sane e a prezzi accessibili non è solo qualcosa che è stato promesso ai cittadini dell’UE, ma è anche fondamentale per combattere il cambiamento climatico.

Per questo motivo, oltre 15 organizzazioni europee, hanno inviato una lettera congiunta alla Presidente della Commissione EuropeaUrsula von der Leyen con un messaggio chiaro: usiamo gli appalti pubblici alimentari per fornire cibo più sostenibile e più sano!

Le organizzazioni europee, tra cui anche Fondazioni Ecosistemi per l’Italia, chiedono di definire chiaramente le aree per il futuro sviluppo di criteri minimi obbligatori per l’acquisto di alimenti sostenibili e, in particolare, di includere questi 4 standard minimi strategici:

  • l’obiettivo raggiungibile del 20% di prodotti biologici
  • un minimo del 10% di prodotti alimentari provenienti da piccoli produttori
  • un approvvigionamento e un’educazione alimentare culturalmente appropriati e rispettosi del pianeta, basati su una minore quantità di proteine animali
  • uno standard minimo dell’UE per pasti scolastici sani combinati con l’educazione alimentare.

Leggi la lettera congiunta a Ursula von der Leyen e alla Commissione Europea per sostenere l’approvvigionamento alimentare sostenibile.

Social media

News

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

Rendicontazione di sostenibilità: pubblicate le FAQ della Commissione Europea per le imprese

La Commissione Europea ha pubblicato 90 domande frequenti (FAQ) per chiarire gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità delle aziende, con l’obiettivo di guidare le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, verso una maggiore trasparenza in materia di finanza sostenibile. La comunicazione n. 6792 affronta l’interpretazione di normative chiave, tra cui la direttiva 2013/34/UE e il regolamento (UE) n. 537/2014, con focus sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La CSRD impone nuove richieste di rendicontazione per grandi imprese, PMI quotate e gruppi internazionali, ma non riguarda la divulgazione volontaria di aziende non soggette agli obblighi.

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

Il difficile incontro tra cultura, risorse e sostenibilità. Intervista a Silvano Falocco

Silvano Falocco, in un’intervista a EconomiaCircolare.com, discute le sfide per una produzione culturale sostenibile, evidenziando le difficoltà nel conciliare aspetti culturali, ambientali ed economici. La programmazione culturale, secondo Falocco, dovrebbe avere una missione chiara e finanziamenti stabili, ma manca spesso una direzione politica precisa. La crescente difficoltà di reperire risorse finanziarie, insieme alla necessità di allinearle con criteri ambientali e sociali, complica la sostenibilità degli eventi culturali. Inoltre, la selezione di sponsor in linea con valori ecologici è resa ardua dalla scarsità di risorse e dalle divergenze tra cultura e politica. Leggi l’intervista…

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

Un Manifesto per la definizione di criteri minimi obbligatori per le mense pubbliche in tutta l’UE

Cosa succederebbe se tutte le mense pubbliche e scolastiche in Europa dovessero rispettare criteri minimi obbligatori che riflettono la necessità di mantenere il nostro sistema alimentare entro i limiti del pianeta e a sostegno dell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Alcuni potrebbero opporsi a un aumento dei costi, ma come ormai sappiamo tutti, i costi delle pratiche non sostenibili relative a uno qualsiasi di questi aspetti sono di gran lunga superiori per la società e per i contribuenti. Quindi, perché comprare cibo a basso costo e poco salutare quando l’approvvigionamento alimentare pubblico offre un’ottima opportunità per affrontare tanti obiettivi di sostenibilità in un unico piatto?