Compraverde 2021 presenta il primo dossier sui biolubrificanti curato da NextChem e Fondazione Ecosistemi

7 Ottobre 2021

Al Forum Compraverde Buygreen (WeGil, Roma) è stato presentato il primo dossier sui biolubrificanti con i numeri del mercato potenziale, i vantaggi ambientali e sociali, le prospettive connesse al Green Public Procurement, le caratteristiche tecniche (feedstock, tecnologie e prestazioni) che ne consigliano l’adozione.

All’Osservatorio partecipano: ASSITOL (Associazione Italiana dell’Industria Olearia), Bellini SpA, Brembo SpA, CNR-SCITEC, Domus Chemicals SpA, Dott. Paolo Bondioli (Oil Technology and Oleochemistry – Expert), Fincantieri, Fondazione Ecosistemi, NextChem SpA, Renoils, Sogis SpA, Terna SpA, Università di Salerno.

L’Osservatorio sui Biolubrificanti per la Decarbonizzazione dell’Economia, nato su idea di NextChem (Gruppo Maire Tecnimont) e promosso in collaborazione con Fondazione Ecosistemi, il 6 ottobre al Forum Compraverde Buygreen (WeGil, Roma) ha presentato il Primo Rapporto sui Biolubrificanti, con i numeri del mercato potenziale, i vantaggi ambientali e sociali, le prospettive connesse al Green Public Procurement, le caratteristiche tecniche (feedstock, tecnologie e prestazioni) che ne consigliano l’adozione. L’Osservatorio sui Biolubrificanti nasce allo scopo di raccogliere dati e informazioni, di carattere tecnico e di mercato, identificare best practice e sondare gli aspetti legati ai benefici ambientali legati all’impiego dei biolubrificanti in sostituzione degli analoghi prodotti di fonte fossile per promuoverne l’impiego nei diversi settori applicativi.

I biolubrificanti, prodotti di completa o parziale origine naturale non tossici per l’ambiente e le specie viventi e facilmente biodegradabili, con i loro vantaggi ambientali e sociali, presentano caratteristiche di resistenza ormai comparabili a quelle dei prodotti petroliferi, che saranno gradualmente sostituiti.

La comparazione degli impatti ambientali fa emergere che i biolubrificanti presentano indubbi vantaggi ambientali, rispetto ai lubrificanti convenzionali, sul versante del cambiamento climatico, della riduzione dell’ozono e acidificazione delle piogge. La linea vegetale arreca benefici relativi a biodegradabilità, rinnovabilità, riduzione dei consumi energetici, altissima tollerabilità igienico-sanitaria, riduzione del rischio incendio. Da alcune ricerche fatte, è emerso che l’utilizzo dei biolubrificanti garantisca un miglioramento delle condizioni di salute, un livello più alto di pulizia dei locali e delle superfici e una migliore qualità dell’aria.

Oggi il mercato globale dei biolubrificanti ha superato, nel 2016, i 2 miliardi di dollari ed è prevista una crescita significativa, fino ai 3,98 miliardi di dollari entro la fine del 2025.

In Europa rappresentano circa il 5% del totale dei lubrificanti e sono utilizzati in applicazioni industriali (industria tessile, conciaria, cartaria, metallurgica, metalmeccanica, estrattiva e di escavazione, agroalimentare, farmaceutica e in agricoltura) come alternativa ecocompatibile ai lubrificanti derivati dal petrolio, senza richiedere particolari modifiche di processo o di impianto.

Questo mercato, in Italia e in Europa, può essere fortemente promosso dai Criteri Ambientali Minimi, la cui adozione è obbligatoria secondo l’Articolo 34 del Codice dei Contratti Pubblici, relativi ad acquisto, leasing, locazione e noleggio di veicoli adibiti al trasporto su strada e all’acquisto di grassi ed oli lubrificanti connessi, che incentivano l’uso dei biolubrificanti nel mercato pubblico.

Il Green Deal europeo, con i suoi obiettivi per la decarbonizzazione e l’economia circolare, il Piano di Ripresa e Resilienza, il piano europeo “Fit for 55” per la transizione energetica indicano la necessità di un impegno profondo da parte delle imprese e delle istituzioni per ridurre le emissioni di gas serra. Occorre cambiare processi produttivi e prodotti, con soluzioni eco-innovative rivolte non solo ai consumatori ma anche alle industrie manifatturiere, agricole e dei trasporti.

NextChem
NextChem è la società del Gruppo Maire Tecnimont dedicata allo sviluppo delle tecnologie della chimica verde e per la transizione energetica. La roadmap di NextChem si divide in tre cluster: Greening the Brown, per la riduzione delle emissioni; Circular Economy, per il riciclo meccanico e chimico; Green-Green, per biofuels e bioplastiche. Il portafoglio di NextChem include anche diverse tecnologie per la produzione di idrogeno low carbon: l’Electric BlueTM, prodotto da tecnologie tradizionali ma con la cattura della CO2 e l’elettrificazione del processo; l’idrogeno verde, prodotto da elettrolisi usando l’energia rinnovabile; l’idrogeno circolare, prodotto conversione chimica di rifiuti.
NextChem | Your partner in energy transition

Fondazione Ecosistemi
Fondazione Ecosistemi è un’organizzazione specializzata in strategie, programmi, azioni e strumenti per lo sviluppo sostenibile, leader nel GPP e negli acquisti verdi. Ecosistemi collabora con le imprese private, la Pubblica Amministrazione, gli enti locali e le organizzazioni del Terzo Settore per migliorare la qualità ambientale e sociale dell’economia e del territorio. Al  centro delle sue attività le azioni e le soluzioni per uno sviluppo sostenibile con buone pratiche e modelli innovativi per sostenere la transizione ecologica e l’economia circolare.
www.fondazioneecosistemi.org

Social media

News

Sport e ambiente, in Italia partire dalla progettazione di stadi ecosostenibili

Sport e ambiente, in Italia partire dalla progettazione di stadi ecosostenibili

Uno stadio di calcio della massima serie può consumare fino a 8 milioni di chilowattora di elettricità e fino a 100mila metri cubi di acqua. Inoltre, genera fino a 6,81 chili di rifiuti per spettatore, per un totale di circa 750 mila tonnellate di rifiuti a fine stagione. Questa la fotografia scattata durante l’ultima edizione del Forum Compraverde Buygreen dove non sono mancate le proposte e le buone pratiche in corso per uno sport sempre più sostenibile. A partire, appunto dalla progettazione degli stadi ecosostenibili fino alla realizzazione degli eventi a basso impatto ambientale.

Parigi 2024 tra strategie per il clima e greenwashing, cosa sappiamo finora sulla sostenibilità delle Olimpiadi

Parigi 2024 tra strategie per il clima e greenwashing, cosa sappiamo finora sulla sostenibilità delle Olimpiadi

Nessun gioco olimpico può essere veramente compatibile con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi a meno che le sue operazioni complessive non vengano riformate in modo radicale. Lo conferma uno studio sulla strategia per il clima delle Olimpiadi di Parigi realizzato da Carbon Market Watch, un’organizzazione di ricerca non profit e dall’associazione francese Éclaircies. I dati ufficiali e completi sulle emissioni saranno diffusi in autunno, ma lo studio riporta già alcuni meriti e altri aspetti insoddisfacenti.

Direttiva UE sugli appalti pubblici: perché ora serve adottare il Buy European Sustainable Act (BESA)

Direttiva UE sugli appalti pubblici: perché ora serve adottare il Buy European Sustainable Act (BESA)

“Proporrò una revisione della direttiva sugli appalti pubblici, che permetta di privilegiare i prodotti europei nelle gare d’appalto bandite in determinati settori strategici”. Lo ha dichiarato Ursula von der Leyen, il 18 luglio, prima di essere rieletta alla presidenza della Commissione europea. Le nuove linee guida politiche per il mandato 2024-2029 aprono, in ambito di appalti pubblici sostenibili, ad un possibile Buy European Sustainable Act (BESA), per accelerare la transizione a basse emissioni di carbonio nell’UE.