General Beverage al CompraVerde-BuyGreen per una ristorazione collettiva più sostenibile

18 Settembre 2017

Ridurre i costi, promuovere la qualità e creare sviluppo sostenibile per ogni settore di mercato e per ogni specifica esigenza con soluzioni e progetti personalizzati. È questo l’obiettivo di General Beverage, Food and Beverage Solution Provider che considera la verticalizzazione della produzione alimentare e non alimentare uno strumento essenziale per il suo modello di business.

L’azienda, la cui produzione di valore non può prescindere dall’attenzione per l’uomo e per l’ambiente – ECOnomia ed ECOlogia hanno la medesima origine etimologica e un orizzonte comune – e conosciuta (in particolare con i marchi Io Bevo e Io Sano) sia per la sua proposta di imballaggi zero che per il forte utilizzo di prodotti biologici, a km zero e equo-solidali.

General Beverage si dedica in modo operativo a sostenere, promuovere e partecipare a iniziative, progetti, strategie finalizzate alla sostenibilità ambientale e sociale. Al CompraVerde – BuyGreen 2017, l’azienda conferma il suo ruolo di sponsor del Premio MensaVerde, oltre ad essere promotore del dibattito, venerdì 13 ottobre, sulle proposte delle aziende della ristorazione collettiva per rendere maggiormente sostenibile il servizio.

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Silvano Falocco, in un’intervista a EconomiaCircolare.com, discute le sfide per una produzione culturale sostenibile, evidenziando le difficoltà nel conciliare aspetti culturali, ambientali ed economici. La programmazione culturale, secondo Falocco, dovrebbe avere una missione chiara e finanziamenti stabili, ma manca spesso una direzione politica precisa. La crescente difficoltà di reperire risorse finanziarie, insieme alla necessità di allinearle con criteri ambientali e sociali, complica la sostenibilità degli eventi culturali. Inoltre, la selezione di sponsor in linea con valori ecologici è resa ardua dalla scarsità di risorse e dalle divergenze tra cultura e politica. Leggi l’intervista…

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Cosa succederebbe se tutte le mense pubbliche e scolastiche in Europa dovessero rispettare criteri minimi obbligatori che riflettono la necessità di mantenere il nostro sistema alimentare entro i limiti del pianeta e a sostegno dell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Alcuni potrebbero opporsi a un aumento dei costi, ma come ormai sappiamo tutti, i costi delle pratiche non sostenibili relative a uno qualsiasi di questi aspetti sono di gran lunga superiori per la società e per i contribuenti. Quindi, perché comprare cibo a basso costo e poco salutare quando l’approvvigionamento alimentare pubblico offre un’ottima opportunità per affrontare tanti obiettivi di sostenibilità in un unico piatto?

Investimenti per 160 miliardi generano vantaggi per 350 miliardi: la transizione energetica conviene all’Italia

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Italia ha solo da guadagnare da un’accelerazione sulle rinnovabili. L’obiettivo di una completa decarbonizzazione del sistema elettrico italiano entro il 2035, infatti, non solo è possibile, ma è anche vantaggioso per l’economia del nostro Paese. Lo conferma il “Rapporto sugli impatti economici e occupazionali delle politiche per un sistema elettrico italiano decarbonizzato nel 2035”. Il rapporto, presentato oggi e curato da Fondazione Ecosistemi per conto di WWF Italia, è uno studio approfondito che stima gli effetti positivi che una piena decarbonizzazione del sistema elettrico italiano avrebbe sull’economia e sull’occupazione del nostro Paese.