Se c’è un evento, nel panorama delle politiche ambientali rivolte agli enti pubblici e privati, che ha saputo crescere di pari passo con i temi trattati, questo è il Forum Compraverde Buygreen. A ottobre (dal 6 all’8) saremo impegnati nella quindicesima edizione e guardandoci indietro sembra quasi impossibile che tanta strada sia stata fatta. Eppure, e così. Sì, perché nel 2007 il Forum veniva organizzato a Cremona, promosso dalla Provincia e dall’Ente Fiera, in un periodo in cui il Green Public Procurement – gli acquisti verdi, per farla semplice – erano sì definiti da norme nazionali, ma ancora sconosciuti ai più. Di sicuro ai consumatori e ai lavoratori, coloro i quali dipendono da o si affidano a realtà aziendali di piccole, medie e grandi dimensioni che ogni anno investono da migliaia a milioni di euro per acquisire materiali, finanziare appalti, assumere personale. E anche le stesse aziende e gli enti pubblici facevano per lo più “orecchie da mercante”.
L’anno dopo, nel 2008, è stato fatto un passo avanti con il subentro della Fondazione Ecosistemi e Adescoop (l’Agenzia dell’Economia Sociale), che hanno dato al Forum una dimensione ancor più nazionale, facendolo diventare l’evento per eccellenza dedicato agli acquisti verdi pubblici e privati, all’interno del quale si metteva in campo un vero e proprio confronto tra istituzioni, imprese e società civile organizzata, favorendo lo scambio, la relazione e l’incontro tra domanda e offerta di beni e servizi declinati in maniera “green”. In quegli anni l’Italia aveva da poco legiferato a riguardo: nel 2003, infatti, un Decreto Ministeriale invitava le Regioni a normare affinché gli enti locali si approvvigionassero per una quota minima del 30% di prodotti realizzati grazie al riciclo; successivamente l’Italia riassume la normativa nel “Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP).
Nel 2015 viene introdotta l’obbligatorietà dell’inserimento di considerazioni di sostenibilità negli appalti pubblici. Nel 2016 è entrato in vigore il nuovo Codice Appalti, con l’introduzione dei criteri ambientali minimi (CAM) in tutte le procedure d’acquisto in base al settore merceologico d’appartenenza. Dall’anno dopo, addirittura c’è l’Autorità Nazionale Anti Corruzione a vigilare sull’applicazione di questi criteri. Nel frattempo il Forum si è trasferito a Milano per il 2012 e il 2013 e poi è approdato definitivamente a Roma nel 2014, assumendo la veste di veri e propri Stati Generali. Regione Lazio, Regione Lombardia, il Ministero della Transizione Ecologica, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Legambiente, Confindustria, Unioncamere, Conai, Consip, ANPI, UPI, UNCEM, AICCRE, ALI, Fairtrade Italia, Banca Etica sono solo una parte della lunga lista di attori che sono ormai costantemente al fianco del Forum.
La consapevolezza di un cambio di marcia da effettuare e la contemporanea sopraggiunta obbligatorietà nell’applicazione dei CAM ha fatto convogliare attorno al Forum centinaia tra enti pubblici, imprese private e associazioni, non solo italiane, che ogni anno si aggiornano, si formano e si confrontano sui temi della sostenibilità ambientale, della parità di genere, della dignità dei lavoratori. Non si tratta solo e banalmente di ambiente: c’è la società in cui viviamo al centro del dibattito. Una società che chiede a chi la governa e a chi ne compone il tessuto economico di essere responsabili, di assumersi l’onere (e l’onore) di investire in prodotti ecosostenibili, locali, a chilometro zero. Di mettere i diritti della persona al centro delle proprie scelte. Di pensare al rifiuto come a una risorsa economica.
In quindici anni di Forum Compraverde Buygreen – oltre 2000 relatori, 350 tra convegni e seminari, la nascita della GPP Academy, oltre 830 espositori e 228 soggetti pubblici e privati premiati – abbiamo visto passare la spesa pubblica relativa agli acquisti verdi in Italia da 0 a 9,5 miliardi nel 2017, poi un balzo a 30 miliardi nel 2018 e 40 nel 2019. Ancora troppo poco, se consideriamo che la spesa complessiva si aggira su oltre 170 miliardi di euro. L’ottimismo, però, non abbandona mai chi dal 2007 si è messo in testa di cambiare il “modus operandi” del Paese. E una forte iniezione di fiducia è data anche dalle decine di realtà che ogni anno decidono di candidarsi al Premio Compraverde, tra gli eventi principali del Forum, grazie al quale viene data visibilità ad enti e aziende del settore pubblico e privato che decidono di impegnarsi nella promozione e nella concreta applicazione dei criteri fondanti del GPP.
Quest’anno, il quindicesimo, anche in vista dei quasi 200 miliardi che l’Europa farà arrivare all’Italia nell’ambito del Next Generation EU (il pacchetto di aiuti per il rilancio dopo la pandemia di Covid19), ci aspettiamo un’ulteriore svolta. Un salto in avanti quasi definitivo, dal quale non tornare mai più indietro, perché il 2030 è incredibilmente vicino ed entro quella data l’Italia dovrà raggiungere gli obiettivi definiti dall’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile. Il Forum è uno di quei contenitori d’eccellenza che più si sforza a mantenere il Paese sulla strada giusta per non mancare l’appuntamento, a conferma di quanto già nel 2010 venne sancito dalla stessa direzione generale Ambiente dell’Europa: “il Forum è un evento chiave nell’agenda sul Green Public Procurement”.